Corte dei Conti, Sezione Giurisdizionale Regionale per il Veneto, sentenza n. 103 del 17 agosto 2016
Un medico di medicina generale svolgeva attività libero-professionale di odontoiatra fin dal 1987, in un appartamento concesso in locazione da una società unipersonale di cui il medico era l’unico socio e rappresentante legale, con 4 riuniti odontoiatrici
Lo stesso medico, in sede di processo verbale di verifica sottoscritto dal professionista, espressamente dichiarava: “svolgo attività libero-professionale di dentista alla quale dedico mediamente una decina di ore settimanali”.
Aveva dichiarato redditi da attività professionale che si assestavano con continuità (almeno dal 2008) su importi da euro 89.513 ad euro 116.944,46,
La Corte dei Conti lo ha condannato a risarcire €. 24.673,92, cioè la restituzione dell’indennità, al netto delle imposte, per la medicina di gruppo degli ultimi cinque anni (gli altri si sono prescritti).
la sentenza