Consiglio di Stato, sentenza n. 2304 del 15 maggio 2017
Il Collegio condivide la tesi prospettata dall’appellante Regione, in quanto:
a) è ben vero che il termine per la tempestiva adozione dell’atto era scaduto da più di due anni;
b) e che durante tale torno di tempo il Consiglio regionale rimase inerte;
Alla stregua delle superiori considerazioni, ritiene il Collegio che una lettura corretta dei principi affermati dalla Corte Costituzionale imponga di ritenere che anche l’adozione dell’atto costituente adempimento di impegni derivanti dall’appartenenza all’Unione europea possa essere legittima pur durante il regime di prorogatio, ricorrendo il presupposto della qualificata ed indifferibile urgenza.
E pare al Collegio che anche la recente sentenza della Corte Costituzionale, 22/11/2016, n. 243 (in particolare si veda il considerando n. 3.5.) autorizzi tale conclusione, essendo appena il caso di osservare che – in considerazione della circostanza che il rispetto del diritto europeo imponeva proprio l’adozione del Piano regionale suddetto- neppure è possibile ipotizzare la possibilità che la Regione adottasse un atto a contenuto e di portata “minore”.