Mylan firma l’accordo per pagare 465 milioni di dollari per chiudere il caso dell’Epipen

Quando il whistleblower è una casa farmaceutica concorrente

Il testo dell’accordo firmato.

La casa farmaceutica Mylan ha concordato di pagare 465 milioni di dollari per chiudere il caso “Epipen”, in cui era accusata, sia dal Dipartimento della Giustizia statunitense, sia da altri competitors, di aver classificato EpiPen come generico per evitare il pagamento di sconti e ribassi al Servizio Sanitario.

Infatti il Congresso ha implementato un Programma di sconti per i farmaci del Servizio Sanitario. I farmaci cosiddetti “brand”, sono soggetti ad un alto sconto nel rimborso da parte del Medicaid, che cresce quando l’aumento del prezzo dei farmaci supera il tasso d’inflazione.
Di contro, i farmaci generici sono soggetti a ribassi più bassi, che non sono soggetti a aggiustamenti relativi all’inflazione.
Tra il 2010 e il 2016 Mylan ha aumentato il prezzo dell’EpiPen di circa il 400 per cento, pagando solo uno sconto del 13 per cento al Servizio Sanitario
L’accordo risolve anche le accuse portate avanti sulla base delle normativa sui whistlebowers, che permette ai privati di presentare delle denunce e ricevere dei premi se il Governo recupera fondi.
In questo caso il whistleblower è stato una casa farmaceutica, la Sanofi-Aventis, che riceverà 38.7 milioni di dollari come parte di quanto recuperato dal Governo Federale.

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