Il danno erariale da lesione della concorrenza è pari all’utile di impresa (5%)

Corte dei Conti, sezione giurisdizionale per al Regione Piemonte, sentenza n. 1 del 12 gennaio 2018

La Procura presso la Corte dei Conti contestava un danno patrimoniale derivante dalla concessione del servizio di accertamento e riscossione della tassa automobilistica senza gara pubblica ed illecitamente. Tale danno viene definito “da lesione della concorrenza” e scaturisce dall’aver impedito alla pubblica amministrazione di poter scegliere e di beneficiare della migliore offerta a seguito di procedure di evidenza pubblica, rivolte ad una platea più vasta di imprese, possibilità invece impedita dalla scelta, contra legem, di favorire solo alcune imprese operanti sul mercato. Esso è quantificato in euro 3.183.312,10, importo corrispondente all’utile di impresa, determinato nella misura del 5 per cento del valore del servizio appaltato.
Ritiene il Collegio che il pregiudizio patrimoniale in parola sia configurabile nell’an senza necessità di ulteriore prova, secondo l’orientamento già seguito da questa Sezione (cfr. n. 56/2017 e i precedenti, anche di secondo grado, ivi richiamati).
Invero, in presenza di violazione di norme imperative, anche di carattere penale, come quelle di cui qui si discute, l’importo dell’utile corrisposto, da parte della P.A., all’impresa scelta senza alcuna procedura di evidenza pubblica, utile di cui l’impresa stessa va ritenuta, sulla base dell’orientamento sopra richiamato, ingiustamente arricchitasi, integra un danno patrimoniale risarcibile valutabile in questa sede.
Venendo alla relativa quantificazione, il Collegio ritiene innanzitutto che il detto utile, pur con il necessario ricorso al criterio presuntivo, vada riconsiderato rispetto alla percentuale del 5 per cento sul valore del servizio, proposta da parte attrice con riferimento ad un precedente della Sezione (n. 198/2015) riferito ad un appalto di servizi di progettazione. Tenuto conto delle circostanze del caso concreto e in particolare della tipologia di servizio affidato, il Collegio reputa congruo abbattere detta percentuale alla misura del due per cento.

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