E’ stata fissata al 20 novembre la data dell’udienza per la discussione sulla questione di costituzionalità delle norme che prevedono la pubblicazione degli emolumenti, dei redditi e dei patrimoni dei dirigenti pubblici.
La questione è stata sollevata dal Tribunale amministrativo regionale del Lazio con ordinanza del 19/09/2017, in un giudizio che vede contrapposti da una parte il Garante per la protezione dei dati personali, la Presidenza del Consiglio dei ministri e il Codacons, e, dall’altra i dirigenti del Garante.
L’ oggetto della controversia è l’obbligo di pubblicazione di documenti e informazioni concernenti i titolari di incarichi dirigenziali, ed in particolare la pubblicazione dei compensi, degli importi di viaggi e di missioni nonché delle dichiarazioni dei redditi di ciascun dirigente, del coniuge non separato e dei parenti entro il secondo grado, la pubblicazione dell’ammontare complessivo degli emolumenti percepiti, a carico della finanza pubblica, per ciascun dirigente.
I dirigenti hanno lamentato la violazione dei principi di proporzionalità, pertinenza e non eccedenza nel trattamento dei dati personali, la violazione del principio di uguaglianza per irragionevole equiparazione dei titolari di incarichi dirigenziali ai titolari di incarichi politici nonché per la mancata differenziazione tra gli incarichi dirigenziali, lesione dei diritti inviolabili dell’uomo e della libertà personale in relazione alla diffusione di dati sensibili mediante modalità limitatamente selettive e sproporzionate rispetto al fine della trasparenza.
Il giudice relatore è Nicolò Zanon, nominato giudice della Corte costituzionale dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il 18 ottobre 2014. In precedenza era stato eletto al CSM con i voti del PdL