Corte di Cassazione Penale, sentenza n. 56633 del 17 dicembre 2018
Si richiama la costante giurisprudenza della Suprema Corte secondo cui “Integra di per sé un autonomo atto di riciclaggio, essendo il reato di cui all’art. 648-bis cod. pen. a forma libera e potenzialmente a consumazione prolungata, attuabile anche con modalità frammentarie e progressive, qualsiasi prelievo o trasferimento di fondi successivo a precedenti versamenti, ed anche il mero trasferimento di denaro di provenienza delittuosa da un conto corrente bancario ad un altro diversamente intestato, ed acceso presso un differente istituto di credito.” (Sez.2, sentenza n. 43881 del 09/10/2014; Matarrese, Rv. 260694, ove si precisa che “riguardo alla dedotta non ipotizzabilità, nel caso di specie, del reato di cui all’art. 648 bis c.p., in presenza di una completa tracciabilità dei flussi finanziari, si rileva come, secondo la giurisprudenza di questa Corte, il riciclaggio si considera integrato anche nel caso in cui venga depositato in banca denaro di provenienza illecita, atteso che, stante la natura fungibile del bene, per il solo fatto dell’avvenuto deposito il denaro viene automaticamente sostituito, essendo l’istituto di credito obbligato a restituire al depositante il mero tantundem”).