Gli appalti in Italia e i criteri di scelta del contraente

Si pubblicano i risultati di un’analisi condotta sulla base dei dati messi a disposizione dall’ANAC e relativi ai bandi degli appalti e contratti pubblicati nel 2020 da tutte le stazioni appaltanti italiane (oltre 13.000 quelle del dataset). Più in particolare, ANAC dichiara che “i dataset BandiCIG contengono i dati essenziali sulle gare di valore superiore a 40.000E pubblicate nel periodo di riferimento” (nel caso concreto nel 2020)

L’analisi si propone di stabilire, per ciascuna stazione appaltante, in quale percentuale sono presenti i vari tipi di procedura per la scelta del contraente (es.: affidamento diretto, procedura negoziata, ecc…). La percentuale è espressa utilizzando il campo importo_lotto, e non per numerosità. Quindi, la formula utilizzata è stata (sum(importo_lotto)/sum(importo_TOT)*100)

Sulla base del working paper n. 5 della Collana ANAC (https://bit.ly/3j4ZxdY), si è scelto di raggruppare i vari procedimenti di scelta del contraente in quattro macro-categorie: affidamenti diretti, procedure aperte, procedure negoziate e procedure ristrette. I criteri di scelta sono quelli indicati nel citato working paper alla pag. 41.

Nella prima colonna si trova la somma degli importi banditi dalle stazioni appaltanti con bandi pubblicati nel 2020. Le altre quattro colonne hanno i raggruppamenti anzidetti ed esprimono in percentuale la proporzione tra gli importi dei bandi in cui il criterio di scelta del contraente apparteneva ad una delle quattro categorie, e l’importo totale messo a bando dalla S.A. nel 2020.

Alcune avvertenze: gli importi si riferiscono a quelli indicati nei bandi, quindi non si riferiscono alla spesa annuale (i bandi spesso sono pluriennali), nè ad ogni bando necessariamente consegue un’aggiudicazione.

Il paragone tra le varie PP.AA. non è sempre agevole: per fare un esempio, una PA che aderisca ad una centrale di committenza, avrà da pubblicare solo i bandi di quelle forniture/lavori che magari la centrale di committenza non riesce a portare a termine in tempo, per cui la stazione appaltante più piccola per non rimanere senza fornitura/lavoro, sarà costretta ad effettuare l’aggiudicazione in tempi brevissimi, e questo fa elevare in modo notevole il numero degli affidamenti diretti.

Purtroppo i dati ANAC ancora recano qualche inesattezza (p.es.: le categorie di tipologia della scelta del contraente non mantengono in tutto l’anno la stessa esatta denominazione, e altro), diverse stazioni appaltanti dichiarano come importo “” (cioè una stringa vuota), a volte ad un codice fiscale della stazione appaltante corrispondono due denominazioni, ecc… ; non sono quindi esclusi piccoli errori.

Ad ogni buon conto si vuole pubblicare la prima elaborazione, cercando di elaborare ulteriori dati in futuro in modo sempre più preciso.

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