Corte dei Conti, sezione giurisdizionale per il Piemonte, sentenza n. 159 del 6 maggio 2021
A fondamento della richiesta risarcitoria vi è una fattispecie di truffa perpetrata ai danni delle Amministrazioni pubbliche e, in estrema sintesi, sostanziatasi nella simulazione dell’esistenza di gravi patologie derivanti da un presunto infortunio sul lavoro, con l’indebito profitto consistente nel riconoscimento dell’indennità di mancato preavviso dal proprio datore di lavoro, della pensione di inabilità Inps, dellindennizzo Inail per infortunio nonché dell’indennizzo assicurativo dalla Compagnia Reale Mutua.
In relazione a tali episodi, con sentenza n. 27/2016 del 13 gennaio 2016 del Tribunale di Torino veniva condannato per i reati di falso ideologico e di truffa aggravata, consumati e tentati, alla pena di anni cinque, mesi nove e giorni dieci di reclusione.
Infatti, è risultato che il convenuto X ha volutamente provocato l’incidente sul lavoro per poi simulare le gravi patologie agli arti (superiore destro ed Inferiore destro) e all’occhio destro al fine di richiedere laute indennità ad enti pubblici e alla propria assicurazione (cfr. sentenza di condanna di primo grado).
Alla luce di quanto esposto, il medico va pure condannato al pagamento dei seguenti importi:
41.144,09 in favore dell’Inail
25.551,25 in favore dell’Inps
83.253,55 in favore dell’Azienda Ospedaliera.