United States District Court, Northern District of Indiana, 1:21-CV-238 DRL
La Costituzione degli USA impedisce a un’università pubblica di imporre un vaccino per i suoi studenti, a meno che non abbia razionalmente perseguito un legittimo interesse per la salute pubblica e per la sua comunità universitaria.
La Corte, rigettando il ricorso di otto studenti, ha stabilito che, pur riconoscendo il significativo interesse di libertà che gli studenti conservano nel rifiutare cure mediche indesiderate, il Quattordicesimo Emendamento consente all’Università dell’Indiana di perseguire un ragionevole e legittimo processo di vaccinazione nell’interesse della salute pubblica per i suoi studenti, docenti e personale. L’università lo ha fatto per le sue comunità universitarie. Ciò lascia agli studenti scelte multiple, non solo la vaccinazione forzata.
Infatti la politica sui vaccini COVID-19 dell’Università prevede diverse eccezioni. Lo studente può richiedere l’esonero per motivi religiosi; fornire un certificato medico che attesti un’allergia al vaccino o a uno dei suoi componenti; fornire un certificato medico che attesti lo stato di gravidanza o allattamento in corso, di aver ricevuto un trapianto di organi ematopoietici o solidi, di aver ricevuto un trattamento con Rituximab negli ultimi 3-6 mesi o di anticorpi monoclonali specifici per COVID negli ultimi 90 giorni. Infine gli studenti che sono iscritti a un programma online, non hanno bisogno di ricevere il vaccino.
Si potrebbe benissimo preferire una certa autosufficienza e autodeterminazione emersoniana – un diritto illimitato dell’individuo di scegliere o meno il vaccino – ma la corte deve esercitare il potere giurisdizionale cercando di sottoporre qualsiasi aspirazione individuale in un’ottica costituzionale. Una politica sociale ragionevole spetta al Legislatore statale e ai suoi organi, così come chiede il Popolo attraverso i propri rappresentanti.
(il post ha preso le mosse da un tweet dell’Avv. Gabriele Iuvinale)