Illegittimo l’incarico di segretario generale a soggetto esterno: condannati Presidente e assessori regionali a oltre 300.000 euro

Corte dei Conti, Sezione Giurisdizionale di Appello per la Regione Siciliana, sentenza n. 150 del 15 settembre 2021

Il 1° agosto 2018 la Procura della Corte dei Conti della Sicilia chiedeva la condanna di Presidente della Regione e degli assessori regionali per l’incarico di segretario generale della Regione conferito ad un soggetto esterno, senza valutare le professionalità interne (dirigenti di prima e seconda fascia in servizio presso la Regione).

In data 26/07/2020 la Corte dei Conti, accogliendo in parte la richiesta, condannava i convenuti a risarcire 317.271,59 euro, dichiarando prescritti euro 576.670,32

In appello la Corte dei Conti ha confermato in larghissima parte la sentenza di primo grado.

La motivazione è che gli incarichi dirigenziali generali devono essere conferiti ai dirigenti di prima fascia e a quelli di seconda fascia, da ricercarsi previamente  all’interno dell’amministrazione; solo nel caso in cui tale effettiva ricerca abbia dato esito negativo è possibile conferire gli incarichi in questione “a persone di particolare e comprovata qualificazione professionale, non rinvenibile nei ruoli dell’Amministrazione”, così come prescrive, in modo chiaro, il comma 6 dell’articolo 19 del d.lgs. 165/2001.

Non può quindi accogliersi la tesi secondo cui l’incarico di segretario generale avrebbe natura essenzialmente fiduciaria, ponendosi come figura di raccordo tra il potere politico e l’apparato burocratico amministrativo regionale, con la conseguenza che l’atto di nomina sarebbe di contenuto altamente discrezione, scevro da formalismi, assimilabile ad un atto di alta amministrazione

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