Dai dati complessivi forniti dalla Compagnia assicurativa alla data del 20.2.2022 emerge che su un totale di n. 421 sinistri aperti e collegati alla polizza in parola, nel triennio 2019-2021, la Compagnia ha effettuato pagamenti pari a euro 306.092,46, a fronte di n. 27 sinistri liquidati.
Dai dati forniti dalla Regione si rileva altresì che nel solo anno 2021 sono stati pagati, con fondi a carico delle singole Aziende, risarcimenti danni per un totale complessivo di euro 49.690.016,12. I dati parlano da soli. Le Aziende sanitarie hanno pagato oltre 49 milioni di euro di risarcimenti danni nell’anno 2021.
Al contempo dal 2019, hanno speso oltre 14 milioni l’anno per avere una copertura assicurativa che ha garantito solo 309.000,00 euro nel triennio.
La diseconomicità dell’accordo raggiunto da Azienda Zero ai fini della copertura assicurativa del rischio degli Enti del SSR è evidente. La previsione di una franchigia così elevata, infatti, comporta l’assunzione dell’onere derivante dalla stragrande maggioranza dei risarcimenti da parte della Regione (i risarcimenti che superano i 750 mila euro sono, per fortuna, pochi e riconducibili a fatti e lesioni gravissime) con conseguente vanificazione dello scopo stesso del contratto, assolutamente svantaggioso in ragione dell’ingente esborso annuo che lo stesso comporta a carico delle finanze regionali. Tale schema, tra l’altro, è stato replicato anche per il triennio successivo; ed infatti la Regione ha dichiarato di aver sottoscritto una ulteriore polizza sempre con la SHAM, prevedente un premio annuo lordo di euro 10.997.610,00, e ancora la medesima franchigia di euro 750.000,00. Nonostante la riduzione del premio assicurativo, non sembra eliminato il macroscopico ed ingiustificato sbilanciamento in favore della compagnia assicurativa. In merito alla rilevata diseconomicità della polizza assicurativa e della relativa spesa, la Procura si riserva di effettuare i necessari approfondimenti