L’ente deve prevedere adeguate misure anticorruzione per evitare proroghe contrattuali illegittime, anche se dipendono da fattori esterni

ANAC, Atto del del Presidente del 27 luglio 2022 – prot. 64366

Dall’analisi della mappatura allegata al riscontro, emerge una assenza di dettaglio nella descrizione dei processi inerenti l’attività sugli appalti. Inoltre, non sembrano essere previste misure specifiche volte a prevenire eventi rischiosi analoghi a quelli rilevati in sede di ispezione, con particolare riferimento ai reiterati rinnovi contrattuali. Come noto, già nell’aggiornamento 2015 al PNA 2013, l’Autorità nell’approfondimento dedicato ai contratti pubblici aveva evidenziato che le proroghe contrattuali rappresentano anomalie significative, nonché indicatori del possibile verificarsi di eventi corruttivi. Da ultimo – negli orientamenti per la pianificazione anticorruzione e trasparenza 2022 – ANAC ha affermato che “L’utilizzo dello strumento della proroga e del rinnovo avviene per svariati motivi, tra cui in primis carenza di programmazione, nonché ritardi o errori nella predisposizione e pubblicazione degli atti di gara. Soprattutto per quanto attiene agli enti del Servizio Sanitario Nazionale, il ricorso a proroghe o rinnovi è dovuto all’attesa dell’aggiudicazione di gare da parte dei soggetti aggregatori e centrali di committenza (spesso ritardata dalla sussistenza di contenziosi), suggerendo l’adozione di misure specifiche di prevenzione. 

È infatti necessario che le stazioni appaltanti, traendo anche spunto dalle misure proposte nel PNA 2015, adottino adeguate misure specifiche per prevenire il ricorso al rinnovo del contratto in assenza dei presupposti di cui alla disciplina comunitaria, svolgendo un adeguato rilievo dei fabbisogni e conseguente programmazione degli acquisti, un controllo periodico e un monitoraggio delle scadenze contrattuali oltra a una adeguata valutazione della possibilità di ricorrere ad accordi quadro, anche già in essere, per l’acquisizione di servizi e forniture standardizzabili, nonché una appropriata progettazione delle gare includendovi, anche in via precauzionale, l’opzione del rinnovo. A tal fine si riportano, a titolo esemplificativo, alcune possibili misure specifiche, come articolate nel richiamato aggiornamento al PNA, che potrebbero costituire un valido strumento di supporto – accanto a quelli già previsti – per l‘integrazione del sistema di prevenzione della ASL vigilata: 

– previsione di procedure interne per la verifica del rispetto del principio di rotazione degli operatori economici presenti negli elenchi della stazione appaltante; 

– direttive/linee guida interne volte a favorire modalità di affidamento ad evidenza pubblica o un numero di inviti superiore a quanto previsto dalle norme; 

– check list di verifica degli adempimenti da porre in essere, anche in relazione alle direttive/linee guida interne adottate, da trasmettersi periodicamente al RPCT; 

obbligo di comunicare al RPCT la presenza di ripetuti affidamenti ai medesimi operatori economici in un dato arco temporale (definito in modo congruo dalla stazione appaltante); 

obblighi di comunicazione/informazione puntuale nei confronti del RPCT in caso di proroghe contrattuali o affidamenti d’urgenza da effettuarsi tempestivamente. 

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