Anomalie nelle cessioni di crediti sanitari vantati da aziende private nei confronti del SSN e criminalità organizzata


Una Regione ha sottoposto all’attenzione dell’UIF un’operatività costituita da plurime cessioni di crediti sanitari vantati da alcune strutture private nei confronti delle ASL in forza della convenzione con il SSR.

Le cessioni venivano eseguite a favore di alcuni veicoli di cartolarizzazione, i quali finanziavano l’acquisto dei crediti mediante l’emissione di titoli collocati presso investitori qualificati, per poi avviarne giudizialmente la riscossione nei confronti delle ASL (sovente con decreto ingiuntivo). Le cessioni ai veicoli di cartolarizzazione avvenivano anche senza il rispetto degli obblighi previsti dal Codice degli Appalti ovvero di precedenti accordi contrattuali tra aziende creditrici e il SSR. Alcuni dei crediti cartolarizzati sono stati inoltre contestati dalle ASL, poiché afferenti a fatture già pagate oppure mai notificate alle stesse.

Le anomalie anzidette venivano rilevate dalla segnalante a seguito di una ricognizione dei dati inseriti sulla piattaforma regionale dei pagamenti delle ASL.

Il segnalante prospettava altresì le seguenti possibili violazioni normative:

− le cessioni dai fornitori verso i veicoli di cartolarizzazione, relative a “capitale e interessi”, venivano effettuate senza la notifica al debitore ceduto, cosa che ne determinava l’inopponibilità alla ASL ceduta;

− i fornitori cedevano ai veicoli di cartolarizzazione crediti derivanti da fatture, solitamente per interessi, emesse contestualmente al contratto di cessione, senza averle mai trasmesse preventivamente alle ASL cosa che alimentava il sospetto da parte della segnalante della loro falsità;

− i contratti di cessione spesso riguardavano solo gli interessi sui crediti e non contenevano, per il cessionario, la clausola di accettazione di un apposito Accordo Quadro sui Pagamenti, definito a livello Regionale, in aperta violazione dell’Accordo stesso. Ne discendeva che le strutture sanitarie private avrebbero potuto ottenere in modo fraudolento somme non dovute sulla base di fatture inesistenti o già pagate.

A partire da questi elementi di attenzione, gli approfondimenti condotti dall’Unità hanno rilevato profili di anomalia ulteriori. In particolare, dalle analisi condotte è emersa la dubbia sostenibilità finanziaria di alcune delle operazioni di cartolarizzazione, operazioni che, spesso, vedevano il coinvolgimento, tra le originatrici dei crediti ceduti, di realtà già coinvolte in indagini per infiltrazioni della criminalità organizzata. La comunicazione, arricchita delle ulteriori informazioni fornite dalla UIF, è stata oggetto di successiva attività di indagine da parte degli Organi investigativi.

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