Corte di Cassazione, sesta sezione penale, sentenza n. 16659 dep. il 19 aprile 2024
L’amministratore unico di una società pubblica stipulava con un avvocato un contratto di consulenza legale, il cui valore complessivo superava il limite di euro 40.000, previsto per l’affidamento diretto dei contratti c.d sotto-soglia, secondo il diritto ratione temporis vigente, senza far precedere la stipula da una procedura ad evidenza pubblica, e per questo era condannato dalla Corte d’appello per abuso d’ufficio ex art. 323 c.p.
La Sesta Sezione penale della Suprema Corte, invece, ha affermato che in tema di abuso di ufficio, ai fini della configurabilità del reato, ha efficacia retroattiva il disposto innalzamento, ex art. 50, comma 1, lett. b), d.lgs. 31 marzo 2023, n. 36, del limite-soglia al di sopra del quale la stipula di un contratto di appalto di servizi deve essere preceduta dall’avvio della procedura ad evidenza pubblica, dovendosi riconoscere all’indicata disposizione natura di norma extrapenale integratrice di quella penale, sicché, per effetto di detta successione mediata di leggi, viene meno la pregressa rilevanza penale di appalti di servizi di valore eccedente il previgente limite-soglia di euro 40.000,00, ma inferiore a quello successivamente introdotto, pari ad euro 140.000,00.