GRECO, rapporto sul quinto ciclo di valutazione sulla lotta alla corruzione in Italia
Il GRECO (Gruppo di Stati contro la corruzione, istituito presso il Consiglio d’Europa) ha pubblicato il report della verifica sul quinto ciclo di valutazione dell’Italia, avente ad oggetto la lotta alla corruzione per il livello di Governo (ministri e propri staff e consulenti) e le forze dell’ordine.
Al termine, tra l’altro, il Gruppo di valutazione ha rilevato le seguenti criticità
Porte spalancate ai conflitti di interessi per mancanza di norme chiare sull’autorizzazioni a svolgere altri incarici per i membri dello staff dei ministri. A seguito della visita, le autorità italiane hanno citato l’art. 53 del Decreto Legislativo 165/2001, che prevede che l’esecuzione di attività esterne debba essere autorizzata e che le attività autorizzate debbano essere pubblicizzate, ma questa norma non sembra applicabile a tutto il personale degli uffici senza ambiguità. Questa mancanza di norme comuni è preoccupante, tanto più che alcuni consulenti lavorano per i Ministeri a part-time o con contratti di consulenza, mantenendo le loro ulteriori attività. SI tratta di una porta spalancata verso possibili conflitti di interessi, che deve essere regolamentata in modo tale da differenziare tra attività accettabili e non accettabili, un modo trasparente e coerente. Pertanto, il GRECO raccomanda (i) che i membri degli Uffici di diretta collaborazione abbiano il permesso di accettare o di mantenere incarichi esterni, retribuiti o non retribuiti, lavori, posizioni amministrative o altre mansioni retribuite solo dopo aver ricevuto un’autorizzazione per iscritto, stabilendo in modo ragionato che l’incarico/l’attività non impedirà il lavoro ordinario né darà origine a una questione di conflitto di interessi, e (ii) che tali autorizzazioni vengano rese disponibili al pubblico
Norme lacunose in materia di regali e benefit di varia natura. Oltre al codice di condotta futuro, che dovrebbe affrontare la questione dei regali e degli inviti ricevuti dai membri del Governo e dai loro staff, il gruppo di verifica ritiene che sia necessaria una serie di norme comuni e specifiche. Tali norme dovrebbero definire chiaramente quali regali siano accettabili in base al loro valore e al contesto in cui vengono consegnati, considerando regali in contanti e in natura, inviti, servizi, sponsorizzazioni e altri vantaggi. Infine, nell’interesse della trasparenza, dovrebbe essere creato un sistema specifico per dichiarare, valutare e registrare i regali ricevuti dai PTEF nell’ambito delle proprie funzioni. Ciò consentirebbe al pubblico di venire informato regolarmente su questi regali e sull’identità dei donatori.
Troppo spostamenti verso il settore privato di ministri e loro consulenti dopo gli incarichi governativi. La maggior parte degli interlocutori del gruppo di verifica ha concordato nell’evidenziare i punti deboli del regime post-incarico, spesso evidenziando che il periodo di calmierazione di 12 mesi previsto dalla legge 215/2004 sarebbe troppo breve. L’attività dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, inoltre, trova un ostacolo nel fatto che i membri del Governo non sono tenuti a informarla della loro attività successiva, al termine della loro carica. Per quanto riguarda i consulenti dei Ministri, non è certo se vengano loro applicate norme di qualche tipo, includendo quelle del Decreto Legislativo n° 165/2001. Il GET ha udito numerosi esempi di spostamenti problematici verso il settore privato sia di Ministri che di consulenti, un fatto che costituisce una chiara indicazione del fatto che il regime sul pantouflage applicabile ai PTEF deve essere rafforzato. Pertanto, GRECO raccomanda di rafforzare il regime postincarico per migliorare la sua efficienza, ampliandolo nella sua portata per renderlo applicabile a tutte le persone che esercitano funzioni esecutive di alto livello.