Corte dei Conti, Sezione Regionale di Controllo per il Piemonte, deliberazione Delibera n. 51/2016/SRCPIE/PRSS
In relazione alla questione inerente all’attività di vigilanza in generale posta in essere nell’esercizio a seguito dell’adozione del Piano triennale non sono stati forniti puntuali dati circa la tipologia dei controlli-monitoraggi esperiti, facendo generico riferimento a quelli previsti nel Piano triennale sebbene con riferimento a Tabella allegata definita “Registro Misure” il cui contenuto è peraltro poco chiaro; parimenti non vi sono puntuali riferimenti ai relativo esiti e ad ogni eventuale consequenziale misura adottata. In ogni caso i controlli sarebbero stati effettuati solo a partire dal 2015.
Anche in relazione all’area dell’affidamento dei lavori, servizi e forniture è stata fornita una risposta non esaustiva circa le forme di controllo – monitoraggio effettuate sulle misure assunte, sugli effetti prodotti e sulle eventuali conseguenti misure preventive. Risulta infatti effettuato nell’area dei servizi e delle forniture – peraltro solo a partire dal novembre 2015- unicamente uno specifico controllo sulle misure assunte nel Piano con riferimento a tre procedure di affidamento estratte a sorte, mentre per i lavori non è stato intrapreso nessun controllo con rinvio al 2016, cosi come ogni ulteriore forma di controllo di secondo livello.
In proposito deve rammentarsi che l’area in questione appare tradizionalmente tra le più esposte sotto il profilo del rischio corruttivo, latamente inteso, soprattutto in ragione dei notevoli interessi economici sottesi alla stipulazione dei contratti pubblici. Del resto anche con il recente aggiornamento del Piano nazionale anticorruzione l’A.N.A.C. ha dedicato specificamente una serie di indicazioni rilevanti in materia, oggi definita “Contratti pubblici”. Inoltre nell’ambito delle aree a rischio specifico per l’ambito sanitario è stata evidenziata la necessità di considerare una serie di segmenti specifici quali quelli dei rapporti contrattuali con privati accreditati, nonché dell’acquisizione di prodotti farmaceutici, dispositivi medici ecc…
Con riferimento specifico alla necessità di svolgere attività di monitoraggio e riscontro sulle misure assunte nell’ambito del piano triennale occorre rammentare che, in conformità alle indicazioni del P.N.A. aggiornato, il monitoraggio riguarda tutte le fasi di gestione del rischio onde poter intercettare rischi emergenti, identificare processi organizzativi tralasciati nella fase di mappatura, prevedere nuovi e più efficaci criteri per analisi e ponderazione del rischio. Occorre inoltre sottolineare che un corretto monitoraggio delle misure assunte può e deve naturalmente consentire tempestivi interventi correttivi a fronte delle criticità emerse, in particolare a fronte di scostamenti tra valori attesi e quelli rilevati attraverso gli indicatori di monitoraggi. Si invita pertanto l’Azienda a porre in essere periodiche e puntuali attività di monitoraggio e riscontro di quanto effettuato, ovviamente da utilizzare altresì per apportare gli opportuni correttivi al Piano triennale aziendale e per avere utili elementi ai fini della relazione annuale del Responsabile della prevenzione della corruzione