La Corte dei Conti nell’audizione dinanzi alle Commissioni Bilancio del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati, ha espresso più di un dubbio sulla manovra di bilancio per il prossimo anno e sugli altri documenti di programmazione del prossimo triennio, ed in particolare:
- il gettito previsto dalle norme di contrasto all’evasione fiscale e ai paradisi fiscali, inevitabilmente dovrà essere ridotto a causa dell’introduzione delle norme sullo scudo fiscale, che invece effettua un condono per le medesime attività. Ad oggi tale gettito sarebbe a copertura della manovra per gli anni 2010-2012;
- il Governo ritiene che l’uscita dalla recessione nel breve periodo si tradurrà nel medio periodo in un innalzamento della crescita dell’economia italiana addirittura superiore alle previsioni della media europea. Si tratta di una valutazione che potrebbe contenere qualche elemento di ottimismo. La previsione del quadro macroeconomico non trova immediato riflesso nelle quantificazioni dei saldi di finanza pubblica
- il peggioramento dell’andamento del PIL non attribuibile alla sfavorevole evoluzione congiunturale è, dunque, commisurato a ben 2,2 punti percentuali, rispetto alle stesse previsioni del Governo a inizio legislatura;
- in una fase congiunturale sfavorevole, prezioso risulta il sostegno degli investimenti pubblici, che nel quadro tendenziale risulterebbero ridursi di oltre 9 miliardi tra il 2009 e il 2013;
- il ricorso a forme di copertura tuttora indefinite (scudo fiscale) o dagli esiti incerti (lotta all’evasione ed elusione fiscale) ripropone il rischio di coprire maggiori spese o minori entrate strutturali con maggior gettito frutto di quantificazioni ex ante inadeguate e poco trasparenti e non verificabili a consuntivo.