Da tempo la UIF sottolinea l’importanza di un effettivo coinvolgimento delle strutture pubbliche nel sistema di prevenzione, anche a tutela delle comunità e delle economie locali dall’infiltrazione criminale. Il punto di osservazione delle Amministrazioni pubbliche è peculiare e consente di cogliere fenomeni e attività che possono sfuggire ai soggetti obbligati privati . Purtroppo il livello di adesione dei soggetti pubblici è sempre stato particolarmente contenuto; aveva evidenziato segnali di crescita solo negli ultimi tempi, dopo l’emanazione da parte del Ministero dell’Interno dei relativi indicatori di anomalia, su proposta della UIF.
L’ intervento normativo del 2017 appare di non facile lettura: le Amministrazioni pubbliche non vengono più considerate soggetti obbligati alle segnalazioni pur essendo tenute, limitatam ente a talune attività, alla comunicazione alla UIF di dati e 23 informazioni concernenti le operazioni sospette di cui vengano a conoscenza nell’esercizio dell’attività istituzionale.
Il Comitato di Sicurezza Finanziaria potrà, come previsto dalla normativa e come riteniamo auspicabile, ridefinire la platea dei soggetti pubblici sottoposti ad obblighi . È importante evitare che le nuove disposizioni si traducano in un a deresponsabilizzazione degli enti pubblici; ci siamo pertanto adoperati per stimolare e disciplinare l’adempimento dei nuovi doveri emanando istruzioni e indicatori di anomalia sia di carattere generale sia riferiti ad alcuni comparti e dando ampia disponibilità al confronto e alla collaborazione con le Am ministrazioni stesse, che sembra aver trovato finora risposta da parte di alcuni enti locali .