Con l’introduzione dell’obbligo del green pass, come da linee guida, tutti i soggetti delegati dal “dirigente apicale” delle pubbliche amministrazioni sono diventati soggetti delegati al controllo, con potere di accertare l’eventuale accesso al luogo di lavoro senza green pass, fattispecie per cui è prevista una sanzione amministrativa, e per la quale i soggetti accertatori devono redigere apposito verbale da inviare al Prefetto.
I “datori di lavoro” o “dirigenti apicali” quindi a volte hanno predisposto un “modello di verbale”.
Come ben sa il personale che ordinariamente è addetto a funzioni di controllo, le insidie nelle attività di accertamento e irrogazione di sanzioni sono tante, e il rischio di annullamento dei relativi atti sono elevatissime se non si ha la necessaria esperienza.
Veniamo quindi al “florilegio” di elementi mancanti nei modelli di verbale predisposti, da chi, evidentemente, ha poca esperienza in materia e si è limitato a fare una “googlata” (elenco in continuo aggiornamento):
mancata indicazione dell’ora, della data e del luogo dell’accertamento: alcuni modelli iniziano con frasi come “il sottoscritto dichiara di avere accertato …”, omettendo la precisa indicazione dell’ora, e a volte del luogo dell’accertamento, intendendo sufficiente la data apposta in calce al verbale e dando per scontato tutti gli altri elementi
mancata indicazione del “fatto” della violazione, con indicazione direttamente della norma violata: alcuni modelli utilizzano frasi come “accerta la violazione dell’art. — della legge —-” senza una dettagliata descrizione dei fatti che porterebbero alla suddetta violazione.
mancata indicazione di uno “spazio vuoto”: alcuni verbali indicano in modo predeterminata i fatti (p.es.: rifiutava di esibire o non possedeva il green pass), ma poi non c’è nessuno spazio per una descrizione più dettagliata, sempre auspicabile per inserire elementi specifici che aiutano a comprendere il contesto della violazione
mancata indicazione del numero delle pagine e numerazione delle pagine: nei modelli visionati manca totalmente l’indicazione di “pagina X di Y”, con ciò rischiando evidentemente la contestazione che il verbale sia stato alterato successivamente alla contestazione
mancata indicazione/spazio delle osservazioni del soggetto: altra grave mancanza è lo spazio per eventuali osservazioni dell’interessato, ricordando sempre il diritto al contraddittorio anche nella fase di accertamento e contestazione
indicazione di pagamento in misura ridotta sul conto del datore di lavoro che accerta, e non sul conto del Ministero dell’Interno: alcune PP.AA. si sono spinte a prevedere la possibilità di pagamento in misura ridotta del 30% rispetto al minimo pagando entro 5 giorni, indicando, però, come conto corrente quello dell’amministrazione di appartenenza, mentre appare fuori discussione che le sanzioni dovrebbero essere versate su un conto dello Stato, probabilmente quello del Ministero dell’Interno utilizzato per le “sanzioni COVID” fino ad ora.
mancata indicazione del soggetto e delle modalità con cui far pervenire il pagamento in misura ridotta:in alcuni modelli che avvisano della possibilità di pagamento in misura ridotta, non indicano però come e a chi pagare in misura ridotta
indicazione di un “numero verbale” in assenza di un “registro dei verbali”: in alcuni modelli si legge “numero verbale” senza, però, che presso le medesime amministrazioni sia istituito un registro dei verbali.
mancata indicazione dell’autorità e delle modalità per il ricorso: in tutti i modelli ho notato l’assenza dell’indicazione dell’autorità, dei tempi e delle modalità per impugnare il provvedimento, mancanza che potrà giustificare in futuro una “remissio in terminis” sine die
mancata indicazione dell’impossibilità della contestazione immediata: in tutti i modelli è dato per scontato la possibilità della contestazione immediata, con consegna del verbale recante la firme anche dell’interessato. A me sembra un’ipotesi abbastanza lontana dalla realtà, poichè probabilmente molti si allontaneranno prima della consegna del verbale oppure si rifiuteranno di apporre la propria firma
mancata indicazione della residenza o del domicilio del soggetto identificato: una corretta identificazione del soggetto da sanzionare, reca con sè anche i dati relativi alla residenza o domicilio eletto, elemento che è fondamentale per la notifica di tutti gli atti, forse anche del verbale stesso, conseguenti all’accertamento.