La Corte dei Conti della Campania, sezione regionale di controllo, durante l’esame del bilancio di un’azienda sanitaria, ha (di nuovo) riscontrato il fenomeno dei “doppi pagamenti”, cioè episodi in cui una fattura sia stata pagata più volte, oppure un bene o servizio sia stato fatturato più volte e quindi pagato più volte ( Corte dei Conti, sezione regionale di controllo per la Regione Campania, deliberazione n. 29/2022/PRSS )
Infatti si legge (p.23): “Per citare un caso paradigmatico, è chiaro che un fenomeno come quello dei doppi pagamenti, che pesa ancora sull’Azienda, denota una chiara criticità sul crinale delle procedure amministrativo – contabili e sul correlato sistema di controllo interno (oltre che sul versante organizzativo, in particolare per quel che concerne la totale assenza di coordinamento tra gli uffici)”
Già così sembra incomprensibile una tale “svista” amministrativa, ma la domanda che il lettore medio si pone è:”ma si tratta di isolati e sporadici casi?”.
La risposta è nelle pagine seguenti:”l’Azienda ha precisato che i crediti per doppi pagamenti presentano un saldo (da Mastrino) da recuperare di 49.970/migliaia di euro al 31/12/2020” (ndr: quindi 49.970.000 euro).
Il dubbio che abbiamo letto male, viene subito dopo sciolto dalla stessa Corte:”Non sembra revocabile in dubbio, dalla lettura della tabella suindicata e, più in generale, da quanto argomentato dalla Asl nella materia de qua, che permangono forti criticità nell’attività di riscossione/recupero. Tale conclusione è avvalorata dalla sottostante tabella, trasmessa in sede istruttoria dalla Azienda, che illustra la composizione aggiornata alla data del 13 dicembre 2021 dei crediti in esame, il cui saldo ammonta ad € 44.657.321,27.”
E subito il lettore è portato a porsi un’altra domanda:”Ma questo problema è nato ora?”.
No, già si trova facilmente traccia in delibere della stessa sezione riguardante i bilanci del 2012: Corte dei Conti, sezione regionale di controllo per la Regione Campania, deliberazione n. 224/2014/PRSS
Ovviamente non è la sola azienda sanitaria ad avere questo problema. Infatti lo stesso rilievo è stato sollevato dalla sezione regionale di controllo per la Calabria, deliberazione n. 110/2021/PRSS , che così si esprime alla pag. 30 :”Sotto questo profilo, si rammenta che le difficoltà nel risalire alle fatture, anche in presenza di condanne giudiziali, non può costituire una esimente dall’effettuare pagamenti, tenuto conto che la ASP deve individuare soluzioni per evitare “doppi pagamenti” – in primis, predisponendo un sistema informativo unitario che consenta interlocuzioni efficaci e tempestive fra gli Uffici che si occupano del settore contabile, del settore legale e i centri che hanno prodotto la spesa”
Chiaramente questi sono i casi che sono balzati agli “onori della cronaca” e che sono stati rilevati dalla Corte dei Conti in sede di controllo, ma analoghe difficoltà si riscontrano in altre aziende sanitarie, in misura più o meno grave.
Sicuramente, però, non è più tollerabile che in un settore così delicato come quello sanitario, decine di milioni, se non centinaia di milioni, di euro, vadano persi in questo modo, in pagamenti senza nessuna giustificazione giuridico-economica. Anche perchè, con le somme in arrivo dal PNRR, bisogna fare bene attenzione ai modi in cui i soldi saranno spesi.