Corte dei Conti, sezione giurisdizionale per il Veneto, sentenza n. 12 del 16 marzo 2023
Seppure inquadrato quale professore universitario a tempo pieno, in regime di intramoenia, aveva svolto una serie di attività non autorizzate e/o non autorizzabili, nel periodo compreso tra il 2014 e il 2018. In particolare, l’attività di carattere privato si sarebbe articolata in numerose visite specialistiche, di carattere non occasionale e di consulenze presso i tribunali civili e penali.
Dalla relazione della Guardia di Finanza si evinceva altresì che era stato avviato nei confronti del convenuto un procedimento penale per i reati di abuso d’ufficio continuato (artt. 81, cpv, 323 c.p.), di truffa pluriaggravata continuata (art. 640, c. 2, nn. 1, artt. 61, n. 9 e 81, cc. 1-2, c.p.). All’esito del procedimento penale svoltosi ai sensi dell’art. 444 ss. c.p.p. veniva emessa la sentenza n. 221/21 dal Tribunale di Padova, con la quale il professore veniva condannato alla pena di anni uno e mesi sei di reclusione, con sospensione della pena, sentenza penale di condanna del Tribunale di Padova n. 221/2021, passata in giudicato in data 28.04.2021, per i reati di abuso d’ufficio continuato e truffa pluriaggravata continua
All’esito della camera di consiglio del 15 dicembre 2022, con il decreto n. 15/2022, la Sezione, dopo averne verificato la tempestività, ha accolto la richiesta di rito abbreviato del convenuto e ha determinato il termine per il versamento dell’importo a carico dell’interessato in € 430.000,00, pari a circa il 40 per cento della pretesa risarcitoria, di cui € 344.000,00, in favore dell’Università degli Studi di Padova, ed € 86.000,00, in favore dell’Azienda Ospedale – Università di Padova, con onere di tempestivo deposito della documentazione in originale o in copia conforme all’originale, attestante l’avvenuto pagamento