TAR Campania, sentenza n. 5901 del 13 dicembre 2017 Continue reading
Category Archives: Privacy – cybersecurity
Le risposte di un candidato e le annotazioni di un esaminatore, sono dati personali (e quindi accessibili)
Il diritto di accesso alla dichiarazione dei redditi può essere riconosciuto, ma nei limiti dello stretto necessario
La legge europea introduce nuovi limiti in materia di privacy. Prevede ora gli accordi scritti con i responsabili esterni e l’autorizzazione per il riuso dei dati
La “legge europea” 2017 (legge 20 novembre 2017 n. 167) ha introdotto, tra l’altro, con l’Art. 28 modifiche al codice in materia di protezione dei dati personali. Continue reading
Ha diritto di accedere agli atti di un procedimento disciplinare, chi ha presentato l’esposto
Banche: no agli sguardi indiscreti nei conti correnti. Sono necessarie verifiche annuali sulla liceità degli accessi ai dati
Videosorveglianza: le precisazioni dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro
Il captatore informatico è consentito solo per indagini sulla criminalità organizzata ed in base ad una valutazione ex ante
I Garanti privacy europei: proteggere l’uso privato dei social network e le comunicazioni dei lavoratori
Opinion 2/2017 on data processing at work
Possibili i controlli contro la fuga di dati o la compromissione dei sistemi ma senza spiare le comunicazioni dei dipendenti, Continue reading
È stato adottato il nuovo Piano nazionale per la protezione cibernetica e la sicurezza informatica
Piano nazionale per la protezione cibernetica e la sicurezza informatica
Il documento – adottato dal Presidente del Consiglio su deliberazione unanime del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica, mira a sviluppare gli indirizzi strategici nazionali. Continue reading
Il consenso dei lavoratori, non esclude il reato per la videosorveglianza, se non c’è l’accordo con i sindacati
Corte di Cassazione Penale, sentenza n. 22148 dep. 8 maggio 2017
Il Collegio ritiene che il consenso in qualsiasi forma (scritta od orale) prestato dai lavoratori non valga a scriminare la condotta del datore di lavoro che abbia installato impianti di videosorveglianza in violazione delle prescrizioni dettate dalla fattispecie incriminatrice. La sentenza Banti, al fine di sostenere la portata esimente del consenso scritto prestato da tutti i lavoratori, ha ritenuto illogico negare validità ad un consenso chiaro ed espresso proveniente dalla totalità dei lavoratori e non soltanto da una loro rappresentanza, tanto sul fondamentale rilievo che la disposizione di cui all’art. 4 intende tutelare i lavoratori contro forme subdole di controllo della loro attività da parte del datore di lavoro e che tale rischio viene escluso, a meno di non voler dare una interpretazione eccessivamente formale e meccanicistica della disposizione, in presenza di un consenso di organismi di categoria rappresentativi cosicché, a fortiori, tale consenso deve essere considerato validamente prestato quando promani proprio da tutti i dipendenti, posto che l’esistenza di un consenso validamente prestato da parte di chi sia titolare del bene protetto, esclude la integrazione dell’illecito. 5.2. Sennonché è proprio quest’ultima affermazione che, ad avviso del Collegio, non appare condivisibile. La norma penale in discorso, al pari di quelle che richiedono l’intervento delle rappresentanze sindacali dei lavoratori per la disciplina degli assetti nei luoghi di lavoro, tutela interessi di carattere collettivo e superindividuale, anche se non è esclusa una possibile interferenza tra la lesione delle posizioni giuridiche facenti capo, sia pure in prima battuta, alle rappresentanze sindacali e quelle facenti capo ai singoli lavoratori. La condotta datoriale, che pretermette l’interlocuzione con le rappresentanze sindacali unitarie o aziendali procedendo all’installazione degli impianti dai quali possa derivare un controllo a distanza dei lavoratori, produce l’oggettiva lesione degli interessi collettivi di cui le rappresentanze sindacali sono portatrici, in quanto deputate a riscontrare, essendo titolari ex lege del relativo diritto, se gli impianti audiovisivi, dei quali il datore di lavoro intende avvalersi, abbiano o meno, da un lato, l’idoneità a ledere la dignità dei lavoratori per la loro potenzialità di controllo a distanza, e di verificare, dall’altro, l’effettiva rispondenza di detti impianti alle esigenze tecnico-produttive o di sicurezza in modo da disciplinarne, attraverso l’accordo collettivo, le modalità e le condizioni d’uso e così liberare l’imprenditore dall’impedimento alla loro installazione. Peraltro, come è stato correttamente sottolineato, sia l’accordo che il provvedimento autorizzativo devono rispettare i principi e le regole stabiliti dall’interpretazione prevalente della normativa lavoristica in tema di controllo nonché dalla disciplina sul trattamento dei dati personali (d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196). A questo proposito, non è ultroneo segnalare l’orientamento, tuttora valido, espresso dalla giurisprudenza di legittimità secondo il quale l’installazione in azienda, da parte del datore di lavoro, di impianti audiovisivi – che è assoggettata ai limiti previsti dall’art. 4 dello Statuto dei lavoratori anche se da essi derivi solo una mera potenzialità di controllo a distanza sull’attività lavorativa dei dipendenti, senza che peraltro rilevi il fatto che i dipendenti siano a conoscenza dell’esistenza di tali impianti – deve essere preceduta dall’accordo con le rappresentanze sindacali; con l’ulteriore conseguenza che è identificabile in tale fattispecie un comportamento antisindacale del datore di lavoro, reprimibile con la speciale tutela approntata dall’art. 28 dello Statuto dei lavoratori (Sez. L, n. 9211 del 16/09/1997, Rv. 508047 – 01).
La direttiva europea non impone, ma consente ad un’autorità di comunicare i dati ad un terzo per motivi di tutela giudiziaria
Corte di Giustizia Europea, sentenza del 4 maggio 2017, causa C-13/16
L’articolo 7, lettera f), della direttiva 95/46/CE del Parlamento europeo Continue reading
Stop del Garante alla pubblicazione dei dati patrimoniali dei dirigenti sanitari
Garante per la protezione dei dati personali, Provvedimento del 30 marzo 2017
Il d.lgs. n. 33 del 2013, come novellato dal successivo d.lgs. n. 97 del 2016, ha esteso, attraverso l’inserimento di apposita previsione normativa all’interno dell’art. 14, l’obbligo di pubblicazione dei dati patrimoniali Continue reading
Nell’accesso endoprocedimentale, ancora vigente, non si deve dimostrare nessuna titolarità di posizione legittimante, se non la veste di parte.
TAR Campania, sentenza n. 263 del 11 gennaio 2017
A riguardo è il caso di rammentare che, mentre la più generale tutela di cui agli artt. 22 e seguenti della Legge 7 Agosto 1990 n° 241 e ss.mm. Continue reading
Al lavoro domestico non si applicano le norme sulla videosorveglianza, fatte salve quelle sulla privacy.
Ispettorato Nazionale del Lavoro, nota 08 febbraio 2017, n. 1004
Il contratto di lavoro domestico è disciplinato da un corollario normativo che, si può dire quasi fisiologicamente, si allontana Continue reading