TAR Emilia Romagna, ordinanza n. 145 del 30 maggio 2024
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È possibile riconoscere sia il congedo “lungo” sia i tre giorni di 104 a più lavoratori per l’assistenza allo stesso disabile
I permessi giornalieri per “allattamento” spettano al padre anche se la madre è casalinga
Congedo per l’assistenza al padre disabile con cambio di residenza fittizio? E’ danno erariale
Come cambiano i permessi ex L. 104 dal 13 agosto 2022
Non è discriminatorio il bando che prevede lo status di disoccupato fino all’assunzione
Le agevolazioni fiscali per l’acquisto di veicoli valgono anche per i disabili psichici
L’Agenzia riassume le condizioni per le agevolazioni IVA e IRPEF per I disabili (e ribadisce che l’invalidità deve essere permanente)
Licenziare per scarsa produttività un lavoratore ripetutamente malato, costituisce discriminazione fondata sulla disabilità (anche se non si tratta di disabile)
Il divieto di trasferire chi assiste un disabile, fa riferimento alla sede di lavoro, non all’unità produttiva
La Cassazione conferma: è legittimo usare i permessi ex L.104/92 per fare la spesa al disabile
La mancanza di trasferimenti regionali alle Province, non può giustificare la sospensione del servizio
Corte dei Conti,Sezione Regionale di Controllo per la Regione Veneto, deliberazione n.426/2017/PAR
Per le prestazioni strumentali all’esercizio di diritti, quale quello allo studio dei soggetti disabili, non suscettibili di compressione Continue reading
Chiede il congedo per assistere la moglie malata, ma va in vacanza con altra donna: condannato in sede penale e in sede amministrativa a restituire 2 volte la retribuzione
Corte dei Conti, Sezione Giurisdizionale per la Regione Toscana, sentenza n. 220 del 5 settembre 2016
Un collaboratore scolastico chiedeva congedo straordinario retribuito di un mese per assistere la moglie disabile, ma poi si recava in Kenia con un’altra donna. E così ripeteva la condotta negli anni a seguire per ben cinque volte (di cui una mentre la moglie era ricoverata in ospedale).
Scoperto, è stato condannato in sede penale alla pena di anni 1 e mesi 8 di reclusione e alla confisca di una somma pari alla retribuzione illegittimamente percepita.
Successivamente la Corte dei Conti l’ha condannato a risarcire all’amministrazione la somma illegittimamente percepita come retribuzione, sulla base del fatto che secondo la consolidata giurisprudenza “la confisca penale …. costituisce alternativamente una sanzione accessoria o una misura di sicurezza (cfr. Cass. Pen, III, 24 settembre 2008 n. 39172), che nulla ha a che vedere con il risarcimento dei pregiudizi provocati alla persona danneggiata dal reato, né, a maggior ragione, con la presa risarcitoria del danno erariale fatta valere dal Pubblico Ministero della Corte dei conti (Corte conti, Sezione giurisdizionale Regione Lazio 17 luglio 2009 n. 1380, Sezione giurisdizionale Regione Umbria 8 maggio 2008 n. 76). La confisca infatti non ha natura risarcitoria, non costituendo in alcun modo beneficio per l’Amministrazione danneggiata (Corte dei conti Sezione giurisdizionale Regione Lombardia 29 giugno 2011 n. 407 e 9 settembre 2011 n. 545); del resto l’importo confiscato è introitato dall’ Amministrazione statale e non dall’ Amministrazione” (nella specie scolastica) ove prestava servizio il convenuto