Corte di Cassazione Penale, sentenza n. 36874 dep 25 luglio 2017 Continue reading
Tag Archives: privacy
I Garanti privacy europei: proteggere l’uso privato dei social network e le comunicazioni dei lavoratori
Opinion 2/2017 on data processing at work
Possibili i controlli contro la fuga di dati o la compromissione dei sistemi ma senza spiare le comunicazioni dei dipendenti, Continue reading
Il diritto di accesso ex L. 241/1990 non è un diritto, è da negare se vi sono norme processuali che consentono l’acquisizione dei documenti
Consiglio di Stato, sentenza n. 3461 del 13 luglio 2017
Il diritto di accesso di cui alla l. n. 241/1990 non è una posizione sostanziale autonoma, Continue reading
Il consenso dei lavoratori, non esclude il reato per la videosorveglianza, se non c’è l’accordo con i sindacati
Corte di Cassazione Penale, sentenza n. 22148 dep. 8 maggio 2017
Il Collegio ritiene che il consenso in qualsiasi forma (scritta od orale) prestato dai lavoratori non valga a scriminare la condotta del datore di lavoro che abbia installato impianti di videosorveglianza in violazione delle prescrizioni dettate dalla fattispecie incriminatrice. La sentenza Banti, al fine di sostenere la portata esimente del consenso scritto prestato da tutti i lavoratori, ha ritenuto illogico negare validità ad un consenso chiaro ed espresso proveniente dalla totalità dei lavoratori e non soltanto da una loro rappresentanza, tanto sul fondamentale rilievo che la disposizione di cui all’art. 4 intende tutelare i lavoratori contro forme subdole di controllo della loro attività da parte del datore di lavoro e che tale rischio viene escluso, a meno di non voler dare una interpretazione eccessivamente formale e meccanicistica della disposizione, in presenza di un consenso di organismi di categoria rappresentativi cosicché, a fortiori, tale consenso deve essere considerato validamente prestato quando promani proprio da tutti i dipendenti, posto che l’esistenza di un consenso validamente prestato da parte di chi sia titolare del bene protetto, esclude la integrazione dell’illecito. 5.2. Sennonché è proprio quest’ultima affermazione che, ad avviso del Collegio, non appare condivisibile. La norma penale in discorso, al pari di quelle che richiedono l’intervento delle rappresentanze sindacali dei lavoratori per la disciplina degli assetti nei luoghi di lavoro, tutela interessi di carattere collettivo e superindividuale, anche se non è esclusa una possibile interferenza tra la lesione delle posizioni giuridiche facenti capo, sia pure in prima battuta, alle rappresentanze sindacali e quelle facenti capo ai singoli lavoratori. La condotta datoriale, che pretermette l’interlocuzione con le rappresentanze sindacali unitarie o aziendali procedendo all’installazione degli impianti dai quali possa derivare un controllo a distanza dei lavoratori, produce l’oggettiva lesione degli interessi collettivi di cui le rappresentanze sindacali sono portatrici, in quanto deputate a riscontrare, essendo titolari ex lege del relativo diritto, se gli impianti audiovisivi, dei quali il datore di lavoro intende avvalersi, abbiano o meno, da un lato, l’idoneità a ledere la dignità dei lavoratori per la loro potenzialità di controllo a distanza, e di verificare, dall’altro, l’effettiva rispondenza di detti impianti alle esigenze tecnico-produttive o di sicurezza in modo da disciplinarne, attraverso l’accordo collettivo, le modalità e le condizioni d’uso e così liberare l’imprenditore dall’impedimento alla loro installazione. Peraltro, come è stato correttamente sottolineato, sia l’accordo che il provvedimento autorizzativo devono rispettare i principi e le regole stabiliti dall’interpretazione prevalente della normativa lavoristica in tema di controllo nonché dalla disciplina sul trattamento dei dati personali (d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196). A questo proposito, non è ultroneo segnalare l’orientamento, tuttora valido, espresso dalla giurisprudenza di legittimità secondo il quale l’installazione in azienda, da parte del datore di lavoro, di impianti audiovisivi – che è assoggettata ai limiti previsti dall’art. 4 dello Statuto dei lavoratori anche se da essi derivi solo una mera potenzialità di controllo a distanza sull’attività lavorativa dei dipendenti, senza che peraltro rilevi il fatto che i dipendenti siano a conoscenza dell’esistenza di tali impianti – deve essere preceduta dall’accordo con le rappresentanze sindacali; con l’ulteriore conseguenza che è identificabile in tale fattispecie un comportamento antisindacale del datore di lavoro, reprimibile con la speciale tutela approntata dall’art. 28 dello Statuto dei lavoratori (Sez. L, n. 9211 del 16/09/1997, Rv. 508047 – 01).
La direttiva europea non impone, ma consente ad un’autorità di comunicare i dati ad un terzo per motivi di tutela giudiziaria
Corte di Giustizia Europea, sentenza del 4 maggio 2017, causa C-13/16
L’articolo 7, lettera f), della direttiva 95/46/CE del Parlamento europeo Continue reading
Al lavoro domestico non si applicano le norme sulla videosorveglianza, fatte salve quelle sulla privacy.
Ispettorato Nazionale del Lavoro, nota 08 febbraio 2017, n. 1004
Il contratto di lavoro domestico è disciplinato da un corollario normativo che, si può dire quasi fisiologicamente, si allontana Continue reading
L’installazione di videocamere senza accordo o nel mancato rispetto delle prescrizioni della Direzione Territoriale, non è depenalizzato ed è reato anche se le telecamere non sono mai state funzionanti
Accesso del pubblico ai documenti della Corte di giustizia dell’Unione europea
Corte di Giustizia dell’Unione Europea, decisione dell’11 ottobre 2016 Continue reading
E’ vietato registrare e conservare i dati della navigazione internet dei dipendenti.
Garante per la Protezione dei dati personali, Provvedimento n. 303 del 13 luglio 2016 Continue reading
La Commissione Europea approva lo scudo UE-USA per la privacy.
Decisione di esecuzione (ue) 2016/1250 della commissione del 12 luglio 2016 sull’adeguatezza della protezione offerta dal regime dello scudo UE-USA per la privacy
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Si ha diritto a conoscere l’identità della propria madre biologica, quando questa è morta.
Corte di Cassazione Civile, Sez. I, sentenza n. 15024 del 21 luglio 2016 Continue reading
Il Garante europeo della protezione dei dati nutre forti dubbi in merito all’adeguatezza dello scudo UE–USA per la privacy
Sintesi del parere del Garante europeo della protezione dei dati (2016/C 257/05) Continue reading
Qualsiasi struttura sanitaria, non persona fisica, deve notificare al garante il trattamento di dati sanitari su malattie infettive
Corte di Cassazione, sentenza n. 8105 del 21 aprile 2016 Continue reading
La partecipante ad un concorso ha diritto di conoscere gli atti anche se la procedura è stata annullata
Consiglio di Stato, sentenza n. 1680 del 2 maggio 2016 Continue reading
Pubblicate altre mail di Hilary Clinton (in tutto sono 30322) di quando era Secretario di Stato. Released a new set of emails provided by former Secretary Hillary Clinton.
In December 2014, former Secretary Hillary Rodham Clinton provided the Department with emails that were sent or received by her while she was Secretary of State. Continue reading