TAR LAZIO, sentenza n. 5346 del 7 maggio 2021
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Accessibili gli atti delle prime zone rosse
L’annullamento della delibera ANAC, ha riguardato solo i dirigenti di struttura complessa, non tutta la delibera
Il TAR boccia l’ANAC sulla pubblicazione dei redditi dei medici di struttura complessa
L’ANAC pubblica i dati aperti, con 4 anni di ritardo.
Il diniego del diritto di accesso non può essere motivato solamente con l’inesistenza del documento
Dall’ANAC le proposte di modifiche al decreto legge 30 dicembre 2019, n. 162 sulla trasparenza dei redditi dei dirigenti
L’ANAC chiede al Consiglio di Stato se deve pubblicare gli atti della propria attività istituzionale
Trasparenza: anno zero
Il decreto milleproroghe ha “sospeso” tutte le sanzioni in materia di mancato rispetto degli obblighi di trasparenza. E sottolineo tutte.
Infatti all’art. 1 comma 7 del d.l. 162/2019 si legge:
7. Fino al 31 dicembre 2020, … ai soggetti di cui all’articolo 14, comma 1-bis, del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, non si applicano le misure di cui agli articoli 46 e 47 del medesimo decreto”
I “soggetti di cui all’articolo 14, comma 1-bis sono:” i titolari di incarichi o cariche di amministrazione, di direzione o di governo comunque denominati, salvo che siano attribuiti a titolo gratuito, e per i titolari di incarichi dirigenziali, a qualsiasi titolo conferiti, ivi inclusi quelli conferiti discrezionalmente dall’organo di indirizzo politico senza procedure pubbliche di selezione.”
Le misure di cui all’articolo 46 concernono: 1. L’inadempimento degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente e il rifiuto, il differimento e la limitazione dell’accesso civico, al di fuori delle ipotesi previste dall’articolo 5-bis,
Quindi, ai dirigenti e amministratori pubblici non si applicano le sanzioni per inadempimento agli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente.
Nessun’altra specificazione è data.
L’art. 47 commina poi sanzioni in materia di mancata pubblicazione e comunicazione delle retribuzioni, dei redditi e dei patrimoni dei dirigenti. Anche queste sanzioni, per fugare ogni dubbio, sono sospese.
Se da una parte era necessario un intervento legislativo a seguito della sentenza della Corte Costituzionale che aveva dichiarato illegittimo una piccola parte della normativa sulla trasparenza, sospendere le sanzioni per le violazioni di tutta la normativa sulla trasparenza è chiaramente fuor di luogo.
Ricordiamo che la Corte Costituzionale aveva dichiarato incostituzionale, sollecitando l’intervento del legislatore, soltanto l’applicazione indiscriminata ai dirigenti dell’obbligo previsto dalla lettera f) del comma 1 dell’articolo 14 del d.lgs. 33/2013 (pubblicazione delle dichiarazioni dei redditi e dei patrimoni).
Aveva esplicitamente fatta salvo la restante parte dell’art. 14 (pubblicazione delle retribuzioni dei dirigenti), e nemmeno era stato oggetto del giudizio la restante parte del d.lgs. 33/2013.
Sospendere tutte, ripeto tutte, le sanzioni per la violazione di tutti gli altri obblighi sulla trasparenza, francamente, mi sembra fuor di luogo.
Non penso che sia una disattenzione.
Questo ci riporta indietro di dieci anni, quando la Legge 18 giugno 2009, n. 69 stabiliva per la prima volta l’obbligo di pubblicazione delle retribuzioni dei dirigenti.
Ora siamo tornati indietro, di oltre dieci anni.
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Entro febbraio 2019 imprese e associazioni devono rendere pubbliche le erogazioni di denaro ricevuto dalle pubbliche amministrazioni e dalle società controllate dalla P.A.
La legge sulla concorrenza (legge n. 124/2017) con i commi da 125 a 129 ha imposto misure di trasparenza nel sistema delle erogazioni pubbliche.
In particolare devono essere rese pubbliche le informazioni relative a sovvenzioni, contributi, incarichi retribuiti e comunque a vantaggi economici di qualunque genere ricevuti dalle pubbliche amministrazioni nell’anno precedente superiori a 10.000 euro Continue reading